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Sembrava ieri che siamo arrivati, eppure l’esperienza vissuta è stata così intensa da far sembrare questo mese un’intera vita. Ma se dovessimo rispondere alla domanda su cosa mettiamo nella nostra valigia, la risposta è semplice: esperienze, emozioni e riflessioni che ci hanno arricchito.

Siamo grati a chi ci ha guidato e a chi ha reso possibile questa esperienza. Le storie che abbiamo incontrato durante le visite alle case ci hanno fatto riflettere sul divario tra chi vive nel benessere e chi nella miseria. E, seppur difficile, abbiamo imparato a guardare a noi stessi con occhi nuovi, mettendo in discussione le nostre priorità e apprezzando ciò che diamo per scontato.

Vivendo la comunità, abbiamo imparato a conoscerci, a supportarci, e a crescere insieme. Tornando a casa, sentiamo una responsabilità maggiore: quella di essere testimoni vivi di quanto abbiamo vissuto, senza banalizzare, ma cercando di trasmettere la bellezza e la forza di queste esperienze.

Nella nostra “valigia” ci portiamo soprattutto i legami creati, l’esempio delle persone che lavorano nel sociale, e la consapevolezza di voler migliorare noi stessi e il mondo che ci circonda. Non dobbiamo sentirci in colpa per le opportunità che abbiamo, ma usarle per fare la differenza.

Alla fine, non si tratta di ciò che abbiamo vissuto, ma di come lo portiamo con noi. Vivere “in maniera anormale”, con gli occhi aperti e pronti a fare la nostra parte.

DAY TEN – TUTTI NOI

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