L’alba del primo giorno dell’anno accoglie tra i suoi delicati colori i 28 muzungu: una giornata dedicata interamente alla scoperta della natura, alle bellezze del creato africano e alla sperimentazione della serenità, in questa giornata da 50 anni dedicata proprio alla pace.
Peter è alla guida del potente (e rugg…ine!) mezzo delle sisters. Sister Mary e Sister X sono sedute accanto a due giovani volontarie, in prima linea sugli scomodissimi sedili super kitch by Fiat Africa. La meta tanto agognata è Naivasha, a poco più di tre ore di strada, o meglio di salti e buche (crateri). Gli occhi assonnati di ciascun gitante si aprono dopo qualche decina di minuti (dieci decine) su una terrazza sterrata verso la Rift Valley dove ad accoglierli vi sono altri due occhioni neri su un visino pacioccone, portatore sano di un delicato profumo di bovino africano.
Qualche foto ricordo, una tappa (obbligata, costretta, forzata, coatta ecc.) tra i market in legno microscopici, dotati di Arbre Magique made ombelico del mondo ed insistenti venditori che evidentemente nascondono lo stesso alberello magico in tasca. Qualche acquisto e Peter con Sister Mary richiama all’ordine e si riparte.
Naivasha appare come una località estranea a questa terra; vi è quasi una sorta di indifferenza alla povertà e alla miseria che prevalgono nel paese ma da buoni gitanti occidentali anche i muzungu si lasciano prendere dall’euforia di un Wi-Fi vagante per ricambiare gli auguri ricevuti e riscoprire la tecnologia da qualche giorno ignorata. Tra le fronde degli alberi, i voli di migliaia di specie di uccelli ed un odore tipicamente lacustre, attraverso un verde acquitrino, confuso tra l’azzurro del cielo appare il lago. I piedi dei muzungu salgano a bordo di colorate lance/piroghe, volti alla scoperta dei colori della fauna presente e dei temutissimi ippopotami che salutano la preoccupata comitiva con “simpatici e temuti” sbadigli. Qualcuno ha anche la fortuna di godersi il panorama accompagnato da una scrosciante doccia, offerta gentilmente da una nuvola passeggera (venti minuti), qualcun’altro invece nel trovarsi a scegliere tra una capocciata della mamma contro una palafitta ed un’immersione di zaino con cambio e documenti, fa prevalere l’istinto filiale e fa assaggiare agli hippo il gusto di uno zaino romano.
La pausa pranzo è all’insegna del riposo tra colorati e comodi divani immersi nella natura ed un focolare improvvisato e inaspettato, atto a rigenerare i fortunati pulcini usciti dalle palafitte ai quali viene proposta anche una tipica pizza non di certo napoletana.
Qualche scambio di vedute sulle tipiche usanze locali di ignorare completamente i clienti e si riparte alla volta di Nairobi. Sulla strada del ritorno, un campanile tra mura di pietra ferma la comitiva che si ritrova ancora una volta a condividere l’esperienza dell’Eucarestia in un posto costruito da avi prigionieri dell’ultima grande guerra. I rumori dei mezzi che transitano sulla strada realizzata negli anni di deportazione contribuiscono a entrare più nel clima di memoria di un tempo e di invocazione alla pace in questo giorno in cui la Chiesa ricorda proprio la sua Regina. Ciò che emerge nello spazio dedicato alla condivisione fa apprezzare ancor di più la semplicità di questa giornata augurando a ciascuno di poter portare con se, nelle proprie comunità, quanto vissuto e sperimentato nei giorni di impegno passati. Nella Rift Valley il tramonto fa calare la luce, si girano le nuvole e ciascuno con le proprie fragilità si augura un mondo migliore avendo cura di splendere.
Guido, Diletta, Silvia e Marcello
oggi l’avete fatta un po’ difficile: non ho capito se avete visto qualche animale. Hippos?
altro?
neanche due zebre?
miseria!
tocca andare allo zoo!
bacioni a tutti
laura
AUGURI A TUTTI. UN ABBRACCIO FORTE
Ciao a tutti e ancora buon anno.
Il livello letterario è buono ma vi dico che anche il lievello scientifico sta salendo. Le domande per inviarvi il commento si stanno facendo sempre piu complesse!
Vi ringrazio per le foto e per i vostri racconti. Qui a Roma, vi siamo tutti vicino e parliamo tanto di voi.
Un bacio, Luisa
PS Ma ditemi, Stefano sta dimagrendo?
belli dentro e fuori quelli di giacomogiacom