“Cause I’ve started falling apart I’m not savoring life, I’ve forgotten how good it could be to feel alive!”
Questo è il ritornello della canzone che sto ascoltando mentre scrivo, ed è molto esplicativa del percorso personale che mi ha portato qui in Kenya più precisamente a Nairobi distretto Ongata Rongai. A viaggio quasi concluso posso dire che sono consapevole e mi sono ricordato di quanto sia bello sentirsi vivi nel dolore, nella gioia e in tutte le altre emozioni che fanno parte dell’ essere umano, nessuna esclusa, e di questo devo ringraziare il grande esempio e insegnamento datomi in primis dalle persone degli slum che ho incontrato, in particolare oggi che ho fatto le visite domiciliari in baraccopoli, e poi dai miei compagni di viaggio.
Dallo slum ho imparato che:
La gratitudine è fatta di sorrisi pieni, gioiosi e sinceri e non di scambio di favori.
Se tieni a qualcosa, a costo di starci male per tenerla stretto a te , devi lottare fino alla morte per non perderla.
Non lamentarsi di quello che non abbiamo, ma di quello che non facciamo per essere onesti con noi stessi e con gli altri.
Non essere invidiosi e accettare il prossimo come un essere umano e basta.
Nascondere i propri difetti, disagi ed emozioni negative solo per apparire non ci porta alla verità nelle nostre relazioni umane, senza di essa nessuno potrà mai aiutare o essere aiutato.
Una stretta di mano non vigorosa, non è sinonimo di poco carattere ma di grande sofferenza e ricerca di consolazione.
Vivono in situazioni molto precarie e disagiate pregano il loro Dio con una fede e speranza inestimabili che porta a farsi forza e continuare a vivere, ben venga la religione vissuta così!
La scena che non mi scorderò mai, almeno spero, è quella di un bimbo tipico di Bangla, vestito con abiti logori e sporchi tra i pochi che possiede, come al solito stava lì a giocare con me tenendomi la mano alla ricerca di affetto e momentanea felicità , a un certo punto si lecca le dita e inizia a pulirmi le scarpe con una innocenza e affetto da commuoversi, una generosità disinteressata che nel mondo occidentale forse non ho mai visto.
I miei compagni di viaggio, il nostro meraviglioso team fatto di persone semplici, passionali, generosi e altruisti , schietti, vivi, concreti, con storie di vita personali anche drammatiche, ma anziché gettare la spugna lottano per continuare ad andare avanti senza lamentele e passività, chapeaux!
La giacomogiacomo onlus ti fa fare davvero Giacomo Giacomo alle gambe una volta che ci entri a contatto, perché è un team di persone che con la loro forza vitale, sacrificio e serietà ti destabilizza il baricentro emotivo e fisico che pensavi di avere ben centrato fino al giorno prima, un dinamismo introspettivo e relazionale dalla forza incredibile, fatto con rispetto e pacatezza!
Non sto idealizzando , esistono davvero ancora persone così e spero di incontrarne molte altre e con il mio esempio spero di riuscire a sensibilizzarne altre che incontrerò nel mio futuro!
Vorrei fare dei ringraziamenti, in particolare a Gabbo, tutto campo, sempre presente, attivo, passionale, incazzoso e rispettoso allo stesso tempo, se hai un problema non devi chiedere neanche il suo intervento, gli viene naturale darti il suo appoggio!
Ringrazio tutti gli altri per le belle esperienze di vita condivisa con chi in maniera più profonda e chi meno, sperando di tenerle sempre a memoria come esempio nella routine quotidiana di Roma che ti avvolge e ti oscura la mente. Voglio infine dire a tutti i miei compagni che anche se ognuno torna alla propria vita in diverse città io vedo questo gruppo come i pezzi di Jeeg robot d’acciaio che anche se divisi quando si uniscono per formare il robot, beh vanno a formare il paladino della giustizia più forte di tutti che combatte e sconfigge le ingiustizie!
#dajedetuko
Lorenzo #TukoPamoja
Ciao
Sono tornati i ragazzi dalla Romania Sighet. Ora leggo Lorenzo. Siete proprio forti! Non dimenticatelo. Grazie per tutte le volte che vi mettete in gioco e condividete le vostre emozioni con noi. Il mondo sarà migliore. Grazie stasera in particolare a Lorenzo