Oggi, dopo una notte impiegata nel festeggiare piuttosto che nel riposare, siamo partiti alle 7 verso il lago Naivasha, un lago grande 130 kmq, di origine vulcanica a nord-ovest di Nairobi. Dopo tre ore di pullman ed una breve sosta per ammirare il panorama mozzafiato sulla Rift Valley, siamo finalmente giunti a destinazione. Una volta arrivati abbiamo fatto il giro di una parte del lago a bordo del pullman, nella speranza di avvistare qualche animale. Procedendo a passo d’uomo, per non spaventare gli animali con il nostro motore diesel, ci siamo addentrati per strade sterrate circondate da una folta vegetazione. Abbiamo incontrato un numeroso gruppo di antilopi che cercavano riparo dal sole, delle zebre che pascolavano sul ciglio della strada, un gruppo di scimmie sedute sui guardrail ad osservare i passanti e vari facoceri. Siamo poi andati a mangiare in un ristorante di nome Crayfish, ma prima di assaporare dei deliziosi fish&chips ci aspettava una sorpresa: un giro in barca sul lago, nella speranza di imbatterci in qualche ippopotamo. A gruppi di sette siamo saliti su delle piccole imbarcazioni a motore e abbiamo costeggiato le rive del lago che erano piene di giacinti d’acqua. Durante questa piccola crociera siamo riusciti ad avvistare degli ardeidi, delle aquile reali ed infine una numerosissima famiglia di ippopotami. Scesi dall’imbarcazione ci siamo riparati dal sole cocente e abbiamo mangiato. Sulla via del ritorno abbiamo notato migliaia e migliaia di serre intorno al lago ed incuriositi abbiamo chiesto spiegazioni, negli ultimi anni l’industria della floricoltura è cresciuta esponenzialmente ed oggi la maggior parte dei fiori venduti in Europa provengono proprio da qui. Il giro d’affari vale centinaia di milioni di euro, ma questa attività nuoce gravemente al lago, che subisce scompensi idrici a causa dell’irrigazione e dentro al quale vengono gettati pesticidi e fertilizzanti. Dopo circa un’ora di viaggio verso Ongata Rongai, ci siamo ritrovati imbottigliati nel traffico a causa di un bruttissimo incidente e abbiamo avuto modo di osservare lo stile di guida kenyota con decine e decine di macchine, che cercando di superare la coda, si sono impantanate nel fango adiacente la strada o altri che non si curavano delle macchine circostanti e tentavano assurde manovre.
Dopo quasi 5 ore di viaggio siamo arrivati direttamente davanti alla “Giacomo Hall” dove, data la stanchezza del gruppo, abbiamo consumato una delle cene più silenziose fino ad oggi. Stanchi, ma felici dei bellissimi paesaggi ed animali visti, abbiamo organizzato la giornata di domani, che sarà di nuovo di servizio.
Day 6 – Bernardo