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“Sono stanchi i miei occhi di guardare in alto”

A volte il canto dei grilli, ai margini della savana africana, consente di isolarsi qualche istante anche nei momenti più particolari, in quelli meno adatti, dedicati alla preparazione dei festeggiamenti per accogliere il nuovo anno. Seduto a un tavolo circolare della sala comune della “Mazzoldi House” di Nairobi, faccio fatica a riordinare i pensieri di queste ultime ore, le emozioni e le fatiche spese nel far germogliare questa primavera di vita negli slum di questa caotica megalopoli africana, apparentemente indifferente a uno stato di povertà che non concede speranze in ogni anfratto, nelle capanne in legno e lamiere, tra i vicoli maleodoranti e riluttanti delle baraccopoli, improvvisate in terreni scoscesi e zeppe di polvere. @IMG_3708
È qui, in mezzo a questo mosaico di colori, odori e suoni che avviene l’incontro con i piccoli Obama e Toni, che si instaura una fratellanza speciale con Josef, che si gode del sorriso e della solarità dell’energica Fides… ed è qui dove si approfondisce l’incontro animato, condiviso e profondamente sentito con 27 nuovi compagni di viaggio.
Obama ha due occhioni scuri pieni di vita, di sensibilità, ricchi di sogni che volano alto, oltre la polvere e i tetti luccicanti e ruggini della baraccopoli, sopra le chiome di questi alberi tipicamente africani, nutrimento delle giraffe della savana. Toni ha un piccolo viso dolce ma non proprio bello: una bocca con il broncio, occhi un po’ strabici e dentini storti e mancanti. Ma è talmente affettuoso da renderlo un bimbo stupendo, tale da ignorare l’odore rancido che emanano i suoi vestiti sudici quando si siede sulle mie scarpe con l’amichetto del cuore. C’è lui prima di tutto, ci sono due occhi storti pieni di affetto, colmi di gratitudine per esserci con due mani per accarezzare, una bocca per cantare, due braccia per raccoglierlo da terra quanto inciampa e cade nella polvere rossa e nello sporco di ogni genere dello slum. Quel corpicino è una vita che sta germogliando, vivendo giorno per giorno, attraversando sfide che bruciano speranze… è acqua sul fuoco per questo insano e disumano rischio. Lui non si lascia rubare la speranza, lui ha un grande segreto: sa come non perderla: sogna, fa tanti sogni, vola alto! E poi c’è Josef che cerca in me un fraterno abbraccio muzumbu. Forse è un legame strettamente legato al regalino che aspetta di essere consegnato nello zaino, ma lui mi cerca, cerca la mia mano per accarezzare i peli di questo “maiale bianco” (ebbene si! Così mi confessano di vedere ogni uomo bianco!), cerca la mia spalla accarezzando le guance su di essa, tocca la mia barba e accarezza il mio volto coccolandomi. Mi cerca, mi chiama, mi protegge dall’assalto pacifico degli amichetti, mi insulta quando pongo dei paletti per non sembrare solo un “donatore gratuito di oggetti occidentali inutili”. @DSCN0249Vorrei che lui coltivasse se stesso, che imparasse ad innaffiare le occasioni della vita che si presenteranno innanzi, vorrei anche che imparasse ad utilizzare questo “letame”, accumulato dalle sfortune della vita in baraccopoli, in concime per i sentieri fioriti che potrà crearsi anche nelle salite più ripide e difficoltose della vita. Occhi, volti, sorrisi, carezze… lacrime, sospiri, canti a squarciagola… sorpresa per sentire il kiswailji trasformarsi in canti per bimbi in perfetto italiano… “coooo coccodè…”, “la banananana me la mangio, me la mangio…”, “in alto sheghesheghe…”, “piriiippiiiirii”!
Questi incontri speciali, sotto il sole battente tra le lamiere e il filo spinato, di uno spazio improvvisato in una baraccopoli keniana, stanno riempiendo il rumine di questo vecchio giovanotto. Uno stomaco che digerirà successivamente, capirà e interpreterà… ma dovrà prima ruminare e funzionare a dovere, per restituire ciò che di più nutriente servirà, per proseguire sulla strada della propria vita lontano da questa dolceamara situazione, da questa polvere che ti rende un muzumgu amico e meno BiancoRosaMaiale, da questi profumi di sguardi che celano ogni odore sgradevole, da queste calde lacrime che sgorgano sul viso che sono una goccia regalata nel deserto di esistenze che sanno sperare e insegnano a non perdere la speranza. Ora attorno all’altare dove Padre Massimo celebra in raccoglimento la Messa quotidiana, finalmente, “Tutto canta e grida di gioia”!
Jambo 2014!

G.

7 Comments

  • Tiziana Casti ha detto:

    Auguriiiii noi vi seguiamo giorno per giorno!

  • Claudio Venuti ha detto:

    Bravi !! Bravi !! Bravi !! Bravi a Voi che scrivete che riuscite a trasmettere sensazioni , emozioni, sentimenti , bravi a voi ragazzi che avete utilizzato le vostre vacanze per portare un po’ di amore e speranza ad altri ragazzi , bravi ai grandi del gruppo che vi conducono tra i vicoli degli slum con pazienza e saggezza.

    Buon anno a tutti , un anno sereno e cosciente che siamo, siete stati fortunati a nascere con quello che abbiamo e che possiamo dare ad altri meno fortunati di noi

    Un bacio

    Claudio

  • catia giorgi ha detto:

    anno nuovo! vita nuova? no forse nasce un po’ di speranza nuova …. Cerchiamo di coinvolgere tanta gente quella gente che vive nel loro mondo fatto a scatola ermetica dove solo profumi, griffe, e brillanti sono argomenti di vita…. Purtroppo ne conosco tanta!! Sono poveri e non lo sanno!! Scusate tutte le mie riflessioni a voce alta ma Vi adoro Tutti anche se conosco solo Stefano.. Siete le persone piu’ ricche del mondo e Vi prego di donare ad altri della vs ricchezza perche’ per l’Amore ancora non c’e’ C R I S I un abbraccio Catia

  • anna la pietra ha detto:

    mi viene da ricordare san francesco o meglio il suo messaggio che non ci sono solo ricchezze ed agi ma la vera ricchezza è l’amore l’umiltà i valori nobili che riusciamo a dare a trasmettere, voi tutti ne siete testimonianza.grazie a tutti voi

  • Anna Aluffi ha detto:

    Baci a tutti voglio vedere una foto di Letizia oppure ë con gli ippopotami? È dello stan zone dei bimbi di suor innocenza. Lei c è ancora? Baci

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