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Oggi è stato un giorno di pausa in confronto ai precedenti, utile non solo per visitare il centro di Nairobi ma anche per metabolizzare tutto ciò che abbiamo visto fin ora.
Andare a vedere le giraffe al Giraffe Center, girare per un’ intera casa coloniale riempita con souvenir turistici è stato come tornare a quella che definivamo “normalità” prima di partire.
Abbiamo toccato con le nostre mani l’estremo dualismo tra povertà e ricchezza che caratterizza il luogo dove stiamo vivendo questi giorni.
Percorrendo le strade di Nairobi con il bus, dal finestrino potevamo vedere come le baracche di Korogocho si trasformassero improvvisamente in alti grattaceli di una città moderna.
Per chi sta vivendo la sua prima esperienza con la giacomogiacomo, tutto ciò ha suscitato un senso di fastidio: le altre persone sanno cosa c’è qualche chilometro più in là di questa città?; Quanto può essere utile il nostro servizio in una società di questo tipo?; Una volta tornati a casa, come dovremo comportarci?

Il pensiero che stiamo maturando, grazie anche al confronto avuto nei giorni precedenti con padre Maurizio, è che il nostro lavoro qui è un granello di sabbia in mezzo al deserto e i veri protagonisti del cambiamento sono le persone che vivono quotidianamente questa realtà.
Non siamo noi a dover abbandonare tutto, non ci renderà paladini delle ingiustizie pronti a cambiare il mondo.
Possiamo, invece, vivere assieme a loro in questi giorni, sostenendoli nel cambiamento che stanno scrivendo.
Siamo grati della consapevolezza che il viaggio ci sta donando.
La speranza è quella di un cambiamento interno di questa realtà e di queste persone, proprio come il cambiamento che sta avvenendo in noi.

DAY – SIX – FRANCESCO G., GABRIELE P.

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