Buonasera a tutti…
Come iniziare, come poter condividere con voi tanto con poche parole?!?
E’ stata una giornata forte, forte in tutti i sensi: visivamente ed emotivamente.
Questa mattina sono stata a St. Martin, a giocare con i bimbi che ci aspettavano lì prima ancora che arrivassimo. Abbiamo fatto dei bans (canzoni cantate ballando, per capirci), dividendo i bimbi in due gruppi, i più grandi da una parte e i più piccoli dall’altra. Che dire… erano i grandi che ci insegnavano le loro canzoni e noi, pronti ad apprendere, abbiamo imparato alla meno peggio! I bimbi più piccini invece, così goffi e disorientati, erano divertentissimi; mi sono ritrovata più volte a ridere, mentre facevo animazione, per quanto erano buffi. Abbiamo tentato di insegnar loro la Macarena ma capite bene che bimbi di 2-3 anni non è che riuscissero a seguire molto i nostri gesti!
Prima di andar via siamo riusciti, con l’aiuto di alcuni animatori locali, a formare delle file per distribuire le caramelle e non è stato poi così traumatico come l’anno scorso (per chi non lo sapesse lo consideravo il momento peggiore della giornata, perché bimbi, grandi e piccoli, si accalcavano gli uni sugli altri tutti intorno a me, creando il panico per prendermi le caramelle dalle mani); anche oggi abbiamo avuto un grande insegnamento di rispetto, rispetto credo soprattutto nei nostri confronti: i bambini avevano gettato le carte delle caramelle a terra e non appena noi animatori abbiamo iniziato a raccoglierle tutti si sono adoperati per riprendere le proprie e quelle altrui; mentre andavamo via ho iniziato a cantare una delle canzoni che avevo imparato e ci hanno seguito canticchiando fino all’uscita. Non so spiegare il motivo ma mi è rimasto impresso un bambino che mi ha augurato buona giornata prima che andassi via e non so neanche perché non riesca a togliermelo dalla testa… ma, di fatto, lo è stata; è stata una giornata molto dura, abbiamo camminato all’interno delle stradine della baraccopoli e passo dopo passo la consapevolezza della miseria aumentava, ma i sorrisi, le mani che mi stringevano i bimbi che incontravo lungo la strada, mi davano la forza di continuare a camminare. Non vedrete nessuna foto di quelle stradine perché non è consigliato tirare fuori macchinette fotografiche, ma posso dire con certezza di non aver mai visto simili condizioni di vita, così poco dignitose, così poco umane…
Ma la forza è arrivata e la buona giornata si è rivelata tale con l’arrivo di una neonata, neonata nel vero senso della parola perché nel pomeriggio, mentre eravamo dalle suore di Madre Teresa, mi è giunta voce che avessero appena trovato una bimba abbandonata in un fagottino, fuori dal cancello, con poche ore di vita.
Il mio ultimo pensiero va a lei: INNOCENZA… Innocenza il nome che le è stato dato.
Innocenza è vita, Innocenza è il motivo per cui siamo qui, Innocenza è un bimbo che ci guarda dall’alto, Innocenza è ogni nostra speranza,
Innocenza è la rinascita.
Grazie a tutti voi che siete con noi, grazie a chi è con me in questo momento, in questi giorni.
Violetta Carpino
Cari tutti che siete laggiù
Siamo colpiti dalle parole che ci scrivete
E’ passato un anno e c’è ancora tanto da imparare
Ma oggi nel giorno del compleanno di giacomo, il racconto di questa nuova nascita e’ una grande consolazione!
Grazie di quello che ci state raccontando
Un abbraccio
Laura e Romolo
Non posso fare a meno di aprire continuamente il blog. Ho il grande desiderio di portare almeno in parte il peso delle emozioni che raccontate.
Ho riconosciuto la penna di Orietta dopo poche parole….il bello di conoscersi da così tanto tempo, e di riconoscere i “modi” di “sentire” di ognuno di noi, e di saperli poi raccontare.
Immagino anche la doppia emozione nel tenere in braccio Innocenza, nella consapevolezza che tra poco porterai un’altra bambina.
Nel pensare a voi continuamente, mi viene in mente sono una cosa. E’ la frase di una canzone che Maporf mi ha messo nel disco di Natale e che diventa ogni giorno più importante: “sorridere sempre”.
Mi sembra che ogni giorno di più dobbiamo essere in grado di cogliere il valore di ogni attimo, di ogni relazione, di ogni incontro, di ogni paesaggio, di ogni sfumatura, perchè la ricchezza della nostra vita è pazzesca.
Come dice Orietta c’è troppa ingiustizia, ma noi a volte non siamo giusti nel saper riconoscere i doni che abbiamo e dei quali abbiamo comunque responsabilità.
Renata come stai? So che sei molto forte e determinata, e che sarai in grado di affrontare cose che ti fanno stare male, con molta dignità.
Elena, Silvia, Paolo, Chiara, Tommi, come state?Aspettiamo qualche foto.
Rita e tu?Ho ricevuto il tuo sms ma senza poter riconoscere il numero.
Vi voglio bene
M